Altri spazi – 2015
dallo SPAZIO SPAZZATURA allo SPAZIO ASSOLUTO
”Il confine, come sempre, non e’ mai nella via di mezzo ma in quell’estremità ”invisibile” dove avvengono cose e fatti strani, dove il giorno diventa notte e basta un punto per chiudere lo spazio…”.
Ecco che da una lato vi e’ sempre la storia e l’identità di un luogo e dall’altro il suo vissuto, la sua evoluzione. Tra il passato e il futuro, in fin dei conti, e’ solo il presente a decidere il da farsi: cosa conservare, cosa rielaborare, cosa distruggere.
Un presente che instancabilmente lavora su tutto, divorando e macinando le energie di quel che trova, riempendo e svuotando valori e contenuti, inseguendo continuamente il ritmo di un tempo ormai impazzito che non vede, non sente ma corre, corre tanto. Massimo esempio di spazio dinamico, anche se paradossalmente inerte, è proprio quello della Metropoli o del cosi chiamato ”spazio spazzatura”. Grandi citazioni a questo proposito possono essere tratte dal bellissimo libro di Rem Koolhaas, ”Junk Space”, le cui riflessioni, super contemporanee, ci riportano il quadro completo di uno spazio ”fatale” dove la vita e il suo divenire non stanno più in alcun concetto, dove il tutto è niente, dove ci si perde in un labirinto di segni e simboli virtuali, il cui codice appare e scompare, al comando di un sensore e ”son guai per chi lo perde!”.
Insomma uno spazio chiuso, per sua natura…delimitato, blindato e paralizzato da ordini e pretese, da misure e regole geometrie, da
uomini folli e forse sempre più soli. Cosi che tra i mille fili di un mondo in costruzione l’equilibrio ritorna precario, come prima della civilizzazione, in una sorta di oscurantismo che non vedrà mai la luce. Spazio che si agita, si articola, si ridefinisce ma che si restringe, inesorabilmente, giorno dopo giorno. Koolhaas, maestro di similitudini, introduce con lirico cinismo la parola ”spazzatura” per aprirci gli occhi sulla realtà dello spazio in cui viviamo, senza alcun bisogno di censure e ipocrisia. Sebbene contrari al suono di questa parola, non possiamo che concordare anche noi con il senso della sua allusione, se non in tema critico almeno in tema storico. Basta pensare all’ultimo dei piu’ grandi eventi della storia mondiale del xx secolo: la globalizzazione. Nel travolgente consumismo della sua macchina la globalizzazione ha significato molto piu’ di quello che tutti ci aspettavamo. ”Una seconda rivoluzione industriale” o una tragica ”caduta libera”? Mentre noi si pensava a ”consumare”, felicissimi di farlo, tutto intorno a noi cambiava, improvvisamente, definitivamente. Tutto: il tema del prodotto, l’aspetto del prodotto, l’uso del prodotto… di conseguenza il nostro pensiero, la nostra azione, il nostro uso su di esso. Il mercato ha cambiato la nostra vita?
Peggio: ha cambiato la nostra storia!
Ma fortunatamente esiste l’altra faccia dello spazio, che ogni tanto è bene non dimenticare: quello del pensiero, dello spirito, quello
”assoluto” e per questo intoccabile. Accettando e ammettendo tutte le trasformazioni che ci circondano esiste una formula segreta,
lontana e irraggiungibile, che racchiude un tesoro, senza bisogno di sbarre e chiavi: lo spazio interiore. A denti stretti e con qualche sacrificio possiamo mantenerlo puro e intatto come il primo giorno nel quale ci siamo entrati. La memoria e l’immaginazione, la fede e la speranza…oasi di pace che custodiscono lo spazio delle nostre esistenze. Nella psicoanalisi sono chiamati ”mondi paralleli” perché legati da un unico filo che viaggia distante eppur nella stessa direzione. Percepiti come fluidi che scorrono sotto i nostri battiti sanno come rigenerarsi, senza dover consumare nè distruggere, sorvolando la materia liberamente, finalmente lieti di poter essere quel che sono, naturalmente. Non a caso il vero, primo problema dell’uomo nasce dalla famosissima domanda: ”essere o non essere?”. Una delle piu’ gravi malattie della coscienza umana trova origine nell’incomprensione del proprio mondo interiore e con esso di tutti i suoi grandi meccanismi. Confusione e stress, disorientamento e paure sembrano prendere piede molto rapidamente appena il nostro animo molla la presa. Al contrario, un’approfondita conoscenza delle forze in gioco nella nostra vita psichica, può rendere più facile, scorrevole, funzionale e serena la nostra esistenza, permettendo di evitare conflitti interiori e di miglioramento delle proprie energie vitali.
Questo è il mio mondo, tecnica mista su tavola, 30x30cm, 2015
Monastero, tecnica mista su tavola, 30x30cm, 2015
Percorso di giorno, tecnica mista su tavola, 30x30cm, 2015
Cappuccetto rosso, tecnica mista su tavola, 30x30cm, 2015